martedì 5 dicembre 2017

Le 5 caratteristiche dello studente di Comunicazione

 

  • Vieni preso in giro dagli studenti di tutte le altre facoltà 
          Alla domanda " Che corso di laurea frequenti?" rispondi con " Scienze della Comunicazione"  e  la maggior parte delle persone ti snobba o ti prende in giro perchè il tuo corso di laurea è reputato poco serio. 
 Il triste destino dello studente di scienze della comunicazione è infatti quello di essere deriso allo sfinimento da aspiranti medici, economi, giuristi, e da chiunque si consideri ad un livello immensamente superiore nella “catena alimentare” universitaria. 
Ormai si è rassegnato all’idea di studiare con impegno ciò che tutti gli altri ritengono “la scienza delle merendine”.
  • Non hai la più pallida idea di cosa andrai a fare una volta raggiunta la laurea
 "Da grande voglio fare il giornalista o lavorare nel mondo della pubblicità" è la frase che viene spesso detta da tutti gli studenti di scienze della comunicazione quando si pensa ad un lavoro futuro, ma non è tutto qui.
Ognuno di noi sa che sarà qualcosa di molto più bello. 
Le tue possibilità spaziano dal giornalista all’organizzatore di eventi, dall’editore al manager pubblicitario e ti ispirano tantissimo tutte.
 Perché scegliere un lavoro quando puoi farne trenta? 
Peccato che sia difficile arrivare ad essere assunto in un posto solo. 
Ma a questo ci penserai a tempo debito. Per ora quando ti chiedono come ti vedi fra dieci anni a te viene in mente una specie di essere mitologico con un monitor al posto della testa, un’agenda spessa come un mattone sotto il braccio e un look elegantissimo in caso di improvvisa conferenza mondiale fuori programma.
  


  • Cominci a dubitare della sufficienza delle parole esistenti nella lingua italiana
 
Sei costretto a scrivere talmente tante tesine, relazioni, tanti articoli su qualsiasi insignificante argomento che temi di aver quasi esaurito le parole esistenti nel dizionario. Inizi ad inventare strani sinonimi per ogni termine.
 Oramai sei così posseduto dall’idea della composizione dei testi che la notte sogni file e file di subordinate indistricabili e la mattina sei indeciso perfino se si metta prima il soggetto o prima il verbo.



  • Vivi sentendoti costantemente ripetere che non guadagnerai mai un soldo.
Chiunque non sia iscritto al corso è profondamente convinto che l’unico futuro in cui uno studente di scienze della comunicazione può sperare sia quello di vivere sotto un ponte con le nutrie e i gabbiani, elemosinando coperte e vivendo cibandosi di fango e sassi. 




  • Sei perennemente in ritardo con qualche consegna.


Per quanto uno si impegni e si applichi per comporre i vari testi/power point/relazioni, non c'è assolutamente speranza di non trovarsi comunque, immancabilmente, imbottigliati nella settimana con la consapevolezza di non avere materialmente il tempo necessario per poter concludere ed inviare al professore il lavoro entro la scadenza. 
Non c'è. E’ inutile. Non esiste umano in grado di poter svolgere per tempo i vari saggi senza trovarsi con l’acqua alla gola.
Non so per quale strana legge universale questo accada, ma è così. 
Vuoi finire e inviare tutto entro venerdì? 
Non ce la farai mai.

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